DIRITTI D’AUTORE SCADUTI PER MICKEY MOUSE, COLETTE E FRIDA

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Il 1° gennaio 2024 ha segnato la scadenza per i diritti d’autore su numerosi personaggi e opere che hanno fatto la storia del panorama culturale europeo e internazionale. Tra questi spiccano il primo Topolino, le opere di Colette e le produzioni letterarie di Frida Kahlo.

DIRITTI D’AUTORE: QUANDO E PERCHÉ SCADONO 

I diritti d’autore garantiscono e disciplinano la protezione legale di opere di ogni tipologia - letterarie, drammatiche, cinematografiche, musicali e artistiche - permettendo all’autore originale di beneficiare di diritti di carattere morale ed economico. Quando il diritto d’autore scade, l’opera diventa di pubblico dominio il che implica in primo luogo la possibilità di accedervi gratuitamente e senza vincoli, ma anche la libertà di riprodurla, modificarla o produrne delle nuove versioni.

La protezione fornita dal copyright non è mai illimitata, tuttavia può avere durate differenti a seconda delle legislazioni adottate dai vari paesi: in Cina, Canada e Nuova Zelanda, ad esempio, copre un arco temporale di “appena” 50 anni, mentre in Europa persiste fino alla morte dell’autore e per i successivi 70 anni. Negli Stati Uniti, invece, il termine ultimo è stato prorogato allo scadere dei 95 anni a partire dalla prima pubblicazione dell’opera, modifica introdotta proprio per consentire a Disney di disporre dei diritti per Mickey Mouse fino al 2024. 

Il provvedimento, datato 1998, fu oggetto di forti critiche da parte di coloro che si battevano per la libertà d’ispirazione (celebre il movimento Creative Commons attivo a partire dal 2001). Il pubblico dominio, infatti, è largamente considerato un fattore indispensabile per la libera diffusione della conoscenza ed ha ispirato numerose licenze che attualmente, pur non cedendo interamente i propri diritti, autorizzano l’uso dell’opera a terzi sotto determinate condizioni.

DIRITTI D’AUTORE IN SCADENZA NEL 2024 

Nel 1998 il tanto discusso “Mickey Mouse Protection Act” ha esteso la validità del diritto d’autore fino ai 95 anni dalla pubblicazione dell’opera originale (prima il limite era di 75 anni). In questo modo la Walt Disney Company ha potuto beneficiare del copyright sul personaggio fino allo scoccare del nuovo anno. Per l’esattezza, la versione di Topolino a cui si fa riferimento è la sua primissima apparizione nel cortometraggio in bianco e nero Steamboat Willie (1928), in cui assistiamo alla scena ormai divenuta celebre di Mickey Mouse che fischietta al timone di un vaporetto. Stesso discorso vale anche per Minnie e Pietro Gambadilegno, presenti nel film, da ora liberi da ogni forma di copyright che ne impedisca l’uso. 

La situazione, tuttavia, resta ambigua poiché secondo la legge statunitense sia il Topolino del 1928 sia le versioni successive (attualmente ancora coperte dal diritto d’autore) continueranno a sottostare al marchio registrato Disney, costituendo un potenziale ostacolo al riuso del personaggio. La stessa compagnia ha recentemente dichiarato di essere intenzionata a lavorare per “evitare confusione nei consumatori, a causa dell’uso non autorizzato di Topolino e di altri personaggi iconici”. La scelta del termine “confusione” trova una motivazione se si pensa che a poche ore da capodanno sono stati annunciati ben due film che vedranno Mickey Mouse protagonista per la prima volta di un genere horror. Il primo film, intitolato Mickey’s Mouse Trap, in uscita questa primavera, si inserisce nella scia di Winnie-The-Pooh: Blood and Honey, horror del 2023, e propone Topolino in una veste sanguinaria, totalmente differente da quella divertente e fanciullesca a cui siamo abituati. 

Non c’è solo Topolino. La lista dei diritti d’autore in scadenza nel 2024 include grandi nomi tra cui Colette (pseudonimo di Sidonie-Gabrielle Colette), scrittrice e attrice teatrale francese deceduta 70 anni fa. Le sue opere più celebri, da oggi fruibili liberamente, comprendono Il puro e l’impuro, Sido e Chéri. In questo caso la scadenza del copyright potrebbe rappresentare un’occasione ottima di riportare in vita le opere della scrittrice, considerato che molte delle stesse non sono state ancora mai tradotte in italiano. 

Quest’anno scadono anche i diritti per le lettere e i diari di Frida Kahlo. Negli ultimi dieci anni della sua vita Frida fu autrice di un vero e proprio manoscritto autobiografico, in cui spaziano stili e generi diversi - dalla narrativa, alla poesia, al genere epistolare. Tra le pagine del suo diario scorre il tormentato mondo interiore a cui Frida da espressione mediante arte e scrittura. Lettere e parole si alternano ad immagini e dipinti, connessi nel profondo all’anima dell’artista di cui forniscono un ritratto sincero, appassionato e senza filtri. Mentre continuano le cause relative ai diritti d’immagine della pittrice messicana, ormai oggetto di un annoso dibattito, la scadenza del diritto d’autore sulle sue produzioni testuali costituisce un’opportunità unica per scoprire (o riscoprire) un volto nuovo e senz’altro meno noto di un’artista di fama internazionale.

Altri manoscritti che da quest’anno non sono più coperti dal copyright sono L’amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence e Orlando di Virginia Woolf. Per gli appassionati di cinema e cartoni animati, invece, potrà essere interessante sapere che fanno parte dei questa lista anche altri personaggi iconici come Tigro e Peter Pan.