Il bosco degli scrittori: intervista a Lorenzo Canali

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Quando sono entrato nel Padiglione Oval del Salone del Libro di Torino, mai mi sarei aspettato di trovare al suo interno uno spazio di circa 200 metri quadrati composto interamente da alberi.

Parlando con le persone al suo interno, ho scoperto che si trattava dello stand di Aboca Edizioni, la quale è una branca della più grande azienda Aboca che realizza, da oltre 40 anni, prodotti per la salute 100% naturali. Aboca Edizioni ha una filosofia ben precisa, cioè che uomo e natura sono fatti della stessa materia, il DNA, e quindi la natura ci può aiutare a stare meglio. Per questo dobbiamo conoscerla in maniera approfondita. Aboca fa ricerca nei suoi laboratori, dove studia le sostanze che la natura ci può fornire. La casa editrice Aboca Edizioni è stata creata proprio per questo, nel 2012, per portare avanti questa ricerca in maniera differente, per riscoprire il rapporto che intercorre tra le persone e la natura e per far riflettere su come la natura può aiutare la nostra salute.

A parlarcene c’è Lorenzo Canali, Copywriter & Creative content manager presso Gruppo Aboca.

Com’è venuto in mente alla vostra casa editrice di sviluppare all’interno del Salone del Libro questo “Bosco degli Scrittori”?

Il bosco è la rappresentazione fisica del “Bosco degli scrittori”, una collana lanciata qualche anno fa all’interno del catalogo della casa editrice, con titoli che raccontano storie partendo da una specie di albero a loro scelta. Ogni albero è il punto di partenza per sviluppare un racconto, come  il libro di Alberto Garlini, il quale ha scelto il fico di Betania. Partendo da questa idea abbiamo pensato “perché non realizzare un vero e proprio bosco nel quale portare i nostri scrittori e creare incontri in collaborazione con il Salone stesso?” 

L’iniziativa è, quindi, aperta anche agli altri editori, per lanciare un segnale: il rapporto con la natura - anche in un contesto artificiale e urbano, come quello di una fiera - si può recuperare.

Si potrebbe, in futuro,  ampliare il “Bosco degli Scrittori”?

Questo tipo di installazione è stata già testata, in maniera ancora più ampia, nella piazza centrale di Sansepolcro. L’idea è quella di provare a riprodurla in luoghi diversi in maniera non dissimile.

Tutto ciò che è presente nel bosco è composto da materiale di recupero o riciclato; gli stessi alberi che compongono il bosco non sono stati eradicati ma sono stati recuperati da zone (come la zona limitrofa di Sansepolcro) in cui i programmi di gestione prevedono il taglio di alberi danneggiati da malattie o problematiche ambientali in genere. Inoltre, tutto il materiale legnoso abbandonato è stato utilizzato dagli architetti per realizzare le panche, l’area riservata alle conferenze, il pavimento, le sedie della zona interviste nonché i banconi e i tavoli presenti nello stand della casa editrice.

Qual è stato l’approccio del pubblico al Bosco degli scrittori?

C’è stata molta curiosità in questi giorni di Salone, poiché è la prima volta che si vede questo tipo di installazione all’interno di un festival. Questo perché, di solito, gli stand sono standard; tutte le persone che entrano nel bosco rimangono sorprese nel vedere uno spazio così verde e, per giunta, con alberi veri.

Quando è stato fatto l’annuncio il pubblico si aspettava di vedere alberi finti (tutti si aspettavano che sarebbero stati di carta). Ma, non appena hanno scoperto che alberi erano veri, si sono meravigliato visibilmente, tanto che hanno iniziato a toccarli, ad annusare il profumo delle foglie.

Questa esperienza immersiva fa parte della nostra visione di quello che dovrebbe essere il rapporto con la natura e la sua riscoperta, la quale è sempre in grado di meravigliarci e regalarci sorprese.

La presenza del bosco ha permesso, anche a molte persone che vivono in città, di entrare in contatto con un angolo naturale, il quale è anche uno spot di biodiversità. Infatti, il legname e gli alberi che sono stati trasportati nello stand, sono spesso la casa insetti di diverse specie che  colonizzano lo stand, andando a creare un piccolo ecosistema all’interno della fiera.

Un altro aspetto positivo riguarda la casa editrice che, con il tempo, sta accrescendo il suo bacino di utenza; un’utenza che, solitamente, di Aboca, conosce e apprezza già i prodotti per la salute 100% naturali.