Iperborea, ponte di cultura tra l’Italia e il resto del mondo

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In occasione della fiera Più Libri Più Liberi a Roma, noi de “Lapaginabianca.docx” abbiamo deciso di raccontare alcuni degli eventi tenuti nel corso dei cinque giorni, ma, soprattutto, di conoscere gli esseri umani che li hanno resi possibili. Abbiamo pensato, quindi, di intervistare editori, autori e collaboratori in vari stand per svelare ai nostri lettori qualche testimonianza di chi si cela dietro i libri che amiamo. 

Formato unico 10x20, narrativa nordeuropea, copertine realizzate con una carta inconfondibile; se qualcuno non avesse già chiaro, in questo articolo si parla di Iperborea. Casa editrice indipendente fondata nel 1987 da Emilia Lodigiani che, per la prima volta in Italia, ha aperto le porte alla letteratura nordeuropea. Con la pubblicazione di titoli e autori illustri, la casa editrice sta crescendo sempre di più nel mercato nazionale, ampliando il catalogo con nuove collane e collaborazioni fuori dal comune. 

Durante il secondo giorno della fiera, ho avuto il privilegio di parlare direttamente con l’editore in carica, Pietro Biancardi, che, malgrado la folla di clienti che si apprestava ad acquistare i titoli, si è reso subito disponibile a rispondere ad alcune domande. 

 

Come sta andando la vostra fiera ad oggi? Quali sono le vostre aspettative da Più Libri Più Liberi e dagli eventi che avete organizzato in questi giorni?

 

Sta andando molto bene, come si può vedere anche dallo stand colmo di visitatori. In generale, questa è sempre una fiera molto affollata e, non solo grazie ai clienti affezionati ritornano di anno in anno per scoprire le ultime novità, ma anche grazie ai nuovi lettori sempre curiosi. Per quanto riguarda gli eventi, invece, Iperborea ne ha curati quattro nel corso dei cinque giorni con ospiti illustri come Kader Abdolah e Jenny Jägerfeld. Eventi che sono rivolti ad un pubblico molto ampio, trattando tematiche fortemente contemporanei come le questioni di genere o la giustizia in Italia. 

 

Vuole raccontarci come si svolge il progetto con il Post? Da cosa nasce questa collaborazione con una testata italiana essendo voi specializzati prevalentemente in titoli e autori europei?

 

Tutto nasce dalla pubblicazione della rivista The Passenger, a partire dal 2018, con cui volevamo raccontare paesi e luoghi attraverso reportage di autori di tutto il mondo; già con questo progetto avevamo coinvolto diverse città italiane come Roma, Napoli e Milano. Da lì il Post ci ha chiesto di sviluppare un’idea simile, quindi una sorta di libro-rivista che andasse ad approfondire i loro contenuti. Certo, il rapporto con la redazione esisteva già precedentemente, infatti, avevano già presenziato in occasione dei nostri festival e avevamo collaborato durante i loro eventi. Il rapporto di stima reciproca si è poi concretizzato nella pubblicazione di Cose spiegate bene

 

Quale pensa sia il punto di forza della vostra casa editrice?

 

Uno dei punti di forza è sicuramente il vasto pubblico che riusciamo a coinvolgere attraverso le diverse collane del catalogo: dagli autori nordici negli Iperborei, che si possono considerare il segno distintivo più longevo della casa editrice, alle pubblicazioni per bambini, fino alle uscite più recenti quindi The Passenger e Cose spiegate bene. Quest’ultima, in particolare, come suggerisce il titolo, vuole approfondire con chiarezza e trasparenza argomenti che spesso sono trattati con superficialità o sono particolarmente complessi o, ancora, nella divulgazione al pubblico si ritrovano ma pregne di ideologie precostituite. Questo concetto di voler rendere argomenti interessanti accessibili a tutti si ritrova in modo esplicito in Cose spiegate bene, ma è anche uno dei valori su cui si basano tutte le nostre collane. Un altro esempio è The Passenger: si tratta di reportage da un luogo che non contengono argomenti astrusi o proibitivi, possono essere apprezzati da tutti, basta un briciolo di curiosità. Ovviamente, la stessa cosa vale per gli autori nordici: il nostro scopo è quello di portare grandi storie che facciano scoprire, sotto forma di narrazione, il mondo che ci circonda